Casa Benedetta Rossello
L’occasione di questo progetto nasce dalla volontà dell’Istituto Figlie della Misericordia di mettere a disposizione il loro convento sito in Albissola Marina. La fondatrice dell’Istituto, S. Maria Giuseppa Rossello, al secolo Benedetta, nasce nel 1811 proprio ad Albissola Marina e fonda l’istituto nel 1837. Si sono concluse nel 2012 le celebrazioni per il bicentenario della nascita della fondatrice il 27 Maggio 1811.
Questa struttura, inaugurata nel maggio del 2015, accoglie persone in stato di disagio sociale, con particolare riferimento al problema abitativo e alle relazioni familiari. La conduzione della casa diventa sempre più difficile per nuclei famigliari, soprattutto monogenitoriali, in seguito alla perdita del lavoro. In particolare il dramma della separazione, oltre a tranciare legami importanti, mette i due soggetti in condizione di difficoltà di sopravvivenza, generando quindi ulteriore povertà.
La realtà di accoglienza in un contesto famigliare vorrebbe offrire un “contenitore” affettivo e relazionale nel quale riprendere slancio, energie e speranza per una vita in autonomia. Si tratta così di una vera e propria Casa Famiglia rivolta a soggetti adulti e non, come si è soliti vedere, esclusivamente a minori. Nella struttura risiede una famiglia ospitante supportata dalle altre quattro famiglie della comunità Éleos.
Il lavoro di accoglienza richiede la rete con i servizi del pubblico e del privato sociale, sia per monitorare e accompagnare gli inserimenti, sia per elaborare, insieme con gli ospiti, progetti di reinserimento e inclusione sociale, soprattutto in riferimento al lavoro e alla casa.
La vicinanza con la comunità parrocchiale permette la possibile tessitura di rapporti e relazioni di sostegno alle persone ospiti e offre alla parrocchia stessa una ulteriore possibilità di vivere concretamente la testimonianza della carità.
Per quanto concerne gli inserimenti in Casa Rossello si prevede un forte lavoro di filtro ad opera del Centro di Ascolto diocesano in accordo con chi gestisce il servizio. Le persone poi saranno monitorate attraverso una commissione di operatori insieme con la famiglia ospite: si prevede anche un servizio di supervisione con uno psicologo.
Le accoglienze sono pensate per un periodo medio lungo in base al progetto sulla persone e vanno da un minimo di un mese a un massimo di due anni. Essendo persone adulte saranno libere di utilizzare i locali comuni, di entrare ed uscire: saranno date una serie di regole per la convivenza e per il buon andamento della Casa alle quali tutti saranno tenuti al rispetto. I locali per la famiglia ospite, la cucina e alcuni ambienti particolari non saranno disponibili all’uso comune.
“Casa Benedetta Rossello” è una realtà di accoglienza rivolta prevalentemente a famiglie in difficoltà abitativa, ha 15 posti, più cinque posti dedicati all’accoglienza di nuclei famigliari di richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR).
Operano nella struttura la Comunità di Famiglie Eleos, un educatore ed una cuoca.
La casa si trova nel centro storico di Albissola ed è sviluppata su tre piani. A pianterreno si trova la cappelletta dove le famiglie della Comunità Éleos si ritrovano per pregare, un grande salone adibito ad incontri ed una piccola stanza giochi per i bambini residenti nella struttura. Al primo piano si trovano la cucina, il refettorio ed una sala comune oltre alle stanze in cui abita la famiglia che accoglie. All’ultimo piano ci sono le otto camere in cui trovano una temporanea accoglienza gli ospiti all’interno della Casa Rossello una famiglia volontaria della Comunità Eleos condivide il quotidiano con i nuclei accolti; questi (ad eccezione di quelli indicati dal Servizio Centrale dello SPRAR) vengono individuati dagli operatori del Centro Ascolto diocesano in coordinamento con i servizi sociali del territorio.
Al di là dell’accoglienza il senso più profondo di questo progetto sta nel creare uno spazio e un tempo per le relazioni in cui far crescere legami significativi, che possano rappresentare il vero valore aggiunto di una relazione di aiuto che non può essere basata unicamente sull’erogazione di beni materiali.